I Bocconotti comparvero per la prima volta alla fine del Settecento, vale a dire all’epoca dell’importazione del cioccolato e del caffè. La leggenda narra che a Castel Frentano, un paesino dell’Abruzzo, una domestica per compiacere il suo padrone, goloso di questi due nuovi prodotti, inventò un dolce che ricordava una tazzina di caffè realizzando un guscio di pasta frolla che conteneva un delizioso ripieno di caffè, cioccolato, mandorle e tuorli d’uovo.
A seconda della località di provenienza, il bocconotto ha ripieni differenti:
In Abruzzo il ripieno è fatto di cioccolato, mandorle e cannella, mentre quello di Montorio è caratterizzato dal ripieno di marmellata d’uva, solitamente uva montepulciano, che viene aromatizzata con mandorle tostate e tritate, cioccolato e cannella in polvere.
In Puglia, prevede un ripieno di mandorle e amarene, mentre quello Bitontino un ripieno di ricotta e canditi e meno zucchero nell’impasto.
In Calabria, a Mormanno, è ripieno tanto di cioccolato che di marmellata e spolverato di zucchero a velo. Ad Amantea, invece, un ripieno di cioccolato, mandorle tostate tritate, zucchero, cannella e chiodi di garofano.
Un dolce tradizionale della piccola pasticceria meridionale nella sua versione calabrese. Qui troverai le varianti senza glutine, senza lattosio e vegan.
250 g di burro freddo (senza lattosio se intollerante)
500 g di farina 00
200 g di zucchero a velo
4 tuorli
1 pizzico di sale
1 bacca di vaniglia
RIPIENO
150gdi confettura d'uva
50gdi mandorle
50gdi noci
50gdi fichi secchi
5gdi cacao amaro
1,5gdi cannella
1gdi chiodi di garofano
La scorza di 1 limone non trattato
La scorza di un'arancia non trattata
La scorza di un mandarino natalizio non trattato
La scorza di una clementina non trattata
Istruzioni
PER LA PASTA FROLLA CLASSICA
Per preparare la pasta frolla, versa in un food processor dotato di lama la farina e il burro freddo tagliato a pezzetti. Azionalo per qualche secondo finché non otterrai la sabbiatura.
Aggiungi ora lo zucchero a velo, i tuorli, il sale e la vaniglia. Aziona nuovamente il food processor qualche secondo.
Versa ora l'impasto ottenuto sulla spianatoia e lavoralo qualche istante. Forma ora un panetto e avvolgilo con della pellicola trasparente.
Riponi l'impasto in frigorifero per 30 minuti a riposare.
RIPIENO
Per preparare il ripieno per prima cosa sminuzza grossolanamente le noci, le mandorle e i fichi secchi con l'aiuto di un coltello.
Inseriscili in una terrina e aggiungi la marmellata, le scorze e le spezie.
Copri con pellicola e lascia macerare il composto per circa 2 ore.
COMPOSIZIONE
Imburra ed infarina gli stampini per tartelettes. Stendi la frolla e con uno stampino tondo per biscotti, più grande dello stampo delle tartelettes, taglia dei dischetti e adagiarli dentro lo stampino facendo aderire bene. Buca il fondo con uno stuzzicadenti.
Riempile con il ripieno di marmellata e coprile con un dischetto di pasta frolla. Schiaccia bene i bordi con le punta delle dita in modo che vengano sigillati perfettamente.
Inforna le tartelettes per 12 minuti a 175° fino a quando non saranno dorate. Sfornale e lasciale raffreddare.
Note
*Se la tua frolla dovesse impazzire puoi aggiungere qualche cucchiaio di albume o dell’ acqua ghiacciata.
POTETE SOSTITUIRE LA FROLLA CON CLASSICA CON LA VERSIONE SENZA GLUTINE E LATTOSIO O QUELLA VEGANA:
Giusto per fare un inciso…
Da dire che dolci simili ai buccunotti si fanno un po’ in tutta l’Italia ma spetta alla Calabria primato della più antica citazione di questi particolari pasticcini che, da fonte documentata, già nel 1300 erano presenti a Cosenza sulle tavole di vescovi e alti prelati, preparati dalle suore dei conventi vicini e chiamati varchiglie, cioè piccole barche.
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Giusto per fare un inciso…
Da dire che dolci simili ai buccunotti si fanno un po’ in tutta l’Italia ma spetta alla Calabria primato della più antica citazione di questi particolari pasticcini che, da fonte documentata, già nel 1300 erano presenti a Cosenza sulle tavole di vescovi e alti prelati, preparati dalle suore dei conventi vicini e chiamati varchiglie, cioè piccole barche.
Grazie di cuore per le tue precisazioni, è importantissimo conoscere le origini dei prodotti tradizionali e riportare in auge vecchie ricette.